Sono rientrata da un viaggio appena in tempo per non perdere gli ultimi grappoli d'uva e il piacere di vedere quanto fosse bella e sana la mia uva cresciuta per la prima volta senza veleni: niente rame solfato, niente zolfo, andando contro i severi dettami dei vicini esperti contadini. Sicuramente la stagione secchissima di quest'estate ha aiutato la non proliferazione di funghi e e muffe, ma le previsioni apocalittiche di distruzione di massa di ogni singolo acino non hanno avuto nessun fondamento. Ho solo notato che le vespe e i calabroni hanno banchettato più del solito, e con loro gli uccelli. Una volta raccolta l'uva tanto matura, che farne? Per prima cosa i mitici sughi, che ogni autunno mia nonna faceva andando a cercare in campagna l'uva ancellotta, nerissima e dolcissima, perché i sughi dovevano risultare di un bel colore viola scuro. Prendetevi un po' di tempo e di pazienza,a il mostro va lavorato in fretta, altrimenti fermenta. Potete conservarlo in frigo qualche giorno dopo averlo schiumato, ma non di più. Per conservarlo tutto l'inverno ricordo che mia nonna metteva mezza bustina di lievito chimico in un bottiglione da 5 o 6 litri, diceva che così la bottiglia non scoppiava....qualcuna ogni tanto esplodeva ugualmente, fate attenzione. Conviene congelare il mosto se proprio dovete mangiarne di nuovo...io di solito faccio una scorpacciata tale che mi basta fino all'anno successivo ehehehe! Se comprate il mosto in cantina sarà sicuramente viola scuro e sarà tutto più veloce.
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By Isy
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October 2012
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