In vacanza in Salento, un giorno di Giugno, girottando sulla costa a pochi km da Santa Maria di Leuca, proprio non riuscivamo a trovare nessun posto dove mangiare. Alle 4 di pomeriggio, dopo aver esplorato il piccolo, deserto e bellissimo paesino di Tricase, siamo incappati in un ristorante sul mare a marina di Castro, che anche alle 4 di pomeriggio ci ha servito il pranzo. Il mio piatto di pasta era buonissimo, ma al posto del prezzemolo aveva una strana pianta che non riuscivo ad identificare, forse un'alga,....ero sicura di averla vista al mare. Le foglie erano grassocce, saldate al gambo senza picciolo ed era difficile distinguere le venature. Il sapore simile a quello del finocchietto selvatico, ma anche salato. Ho chiesto alla cameriera che mi ha confermato trattarsi di "Finocchio marino", una pianta che cresce sugli scogli e che si mangia tradizionalmente da quelle parti. Appena ho avuto l'occasione di usare la rete ho scoperto che il nome scientifico di questa pianta è Crithmum maritimum L., una pianta appartenente alla famiglia delle Umbelliferae (come il finocchio) e adattata a resistere alle alte temperature e al sale. E' una pianta che si dice alofila, o alofita, perchè vive in posti aridi, ma ricchi di ricchi di sale, impossibili per la vita della maggior parte delle piante. Ho già parlato nel mio sito di una pianta simile, la Salicornia, che si può utilizzare al posto del sale sulla pasta. Se aveste qualche dubbio, dopo essermi assicurata che non fosse una specie protetta, ho raccolto una bella manciata di Finocchio marino al primo scoglio disponibile e, in parte l'ho cucinato fresco, mentre una piccola quantità l'ho trasformata in un aceto aromatico, che utilizzerò per condire le patate lesse e le insalate. Ho trovato diverse ricette in rete e su alcuni libri: chi lo utilizza molto cotto, facendolo bollire nell'acqua per fare la pasta, oppure il risotto, chi invece, come è successo a me in Puglia, lo sminuzza sulle pietanze fresco, come il prezzemolo. Io ho deciso di fare un sughetto veloce, saltandolo a fuoco vivo con aglio selvatico e pomodorini, per poi condire le linguine, in modo da sentirne bene il sapore. Le dosi sono molto "ad occhio", circa un bicchiere pieno di finocchio marino, quattro pomodorini, due spicchi d'aglio per 120 g di pasta. In rete troverete sicuramente ricette più precise, a me piace sperimentare. Ho sminuzzato pomodorini, aglio e finocchio marino, dopo averli lavati. Li ho fatti saltare a fuoco vivo in olio EVO, pugliese naturalmente. Ho aggiunto un bicchiere d'acqua, il sale e continuato la cottura a fuoco alto fino al suo assorbimento e che le verdure diventassero morbide, ma non sfatte.
Dopo aver cotto le linguine al dente le ho fatte saltare insieme al sugo e servite immediatamente. Davvero buone! Ci stavano bene anche i capperi sotto sale nel sugo, la prossima volta, la prossima vacanza. Buon appetito! E per altre notizie e curiosità seguimi su facebook! Isy
1 Comment
|
Impara,
|