Sono finalmente riuscita ad incontrare la mia cara Sonia, la Sibilla delle Erbe, una donna che ha in comune con me la passione per gli Alleati Vegetali, che insegna a riconoscere e a conoscere nei loro segreti trasmessi dalla tradizione e dalla storia. Abbiamo fatto una lunga passeggiata lungo il sentiero che porta all'Eremo dei Frati Bianchi di Cupramontana, ripassando i nomi e gli usi delle erbe e facendo progetti per il futuro: è il momento di seminare! Che bello andare verso il Sud Italia!! All'imbocco del sentiero ad accoglierci un tappeto di Consolida (Symphytum bulbosum), una borraginacea che più avanti abbiamo trovato fiorita: oltre a raccogliere qualche foglia da cucinare, io ho benedetto questo incontro e ho raccolto una parte di foglie per trasformarle in un unguento che mancava alla mia farmacia casalinga: questa pianta, come le altre della specie Symphytum, ha infatti proprietà cicatrizzanti e rinsaldanti per le ossa, da qui il nome comune "consolida". Lo utilizzerò sopratutto per guarire le ferite, aggiungendo qualche sostanza naturale disinfettante. Ci sono molte specie di questa pianta e tutte posseggono proprietà cicatrizzanti, antinfiammatorie ed aiutano a nel processo di guarigione e consolidamento delle fratture ossee. Poco distante, all'ombra di un muretto a secco, mentre Sonia raccoglieva viole, margherite e foglie di Picris per pranzo, ecco un'altra pianta della famiglia borraginacee, la Pulmonaria officinalis, una delle prime piante che ho imparato a riconoscere nei boschi a primavera insieme all'Hepatica nobilis, della famiglia delle Ranunculacee: entrambe hanno delle foglie molto particolari, che in passato sono state fonte di ispirazione per la La Natura o gli Dei di Natura hanno impresso nelle loro creazioni i caratteri che ci permettono di comprendere le loro proprietà." William Coles, Adam in Eden (1657) Le foglie di Polmonaria sono picchiettate di bianco, e somigliano agli alveoli polmonari, mentre le foglie di Epatica hanno la forma di un fegato: nel 1500, Paracelsus von Hohenheim e molti altri scienziati dell'epoca come Nicholas Culpeper (1616-1654) credevano che la forma, il colore, il sapore e l'odore di una pianta fossero degli indicatori per il loro utilizzo in erboristeria, ispirandosi a Dioscoride, dai medici arabi, e da Ippocrate. Paracelso prima e Culpeper poi, promossero ardentemente l'utilizzo delle erbe locali per la cura delle malattie, battendosi in questo modo perché anche i poveri, che non potevano permettersi le cure mediche e le erbe d'importazione da loro utilizzate, potessero curarsi in modo efficace. Per saperne di più sulla Dottrina delle Segnature La Polmonaria era utilizzata (per questo Linneo l’ha denominata "officinale") per curare tossi, bronchiti le malattie di petto. L’analisi farmaceutica dei suoi principi attivi ha confermato la presenza di mucillagini, sostanze astringenti, diuretiche ed espettoranti realmente utili per la cura di queste patologie. Le malattie in questo caso erano espressione dell’impossibilità dell’energia vitale di scorrere liberamente e ordinatamente. Il suo è un approccio alchemico, e si dedica alla classificazione delle piante seguendo il criterio delle signature, ovvero delle forme che in esse sono rintracciabili. Il principio al quale Paracelso si attiene è quello della analogia, arrivando alla conclusione che “il simile cura il simile”. Caratteristiche come il gusto, l’odore, e la consistenza stessa di una pianta corrispondono o contrastano, per un principio molto simile a quello della medicina cinese, simili umori e sostanze nocive prodotte dal nostro corpo. Questa dottrina è stata bollata come stregonesca o magica e totalmente infondata dalla medicina ufficiale. Ma nel silenzio generale, sempre più delle antiche conoscenze è confermato dalla ricerca scientifica stessa, che però non riconosce il merito ai grandi conoscitori della natura del passato, anzi, si autoproclama universale scrigno della conoscenza affidabile. Anche l'Erba Trinità, ovvero l'Hepatica nobilis, ha proprietà espettoranti, ma per uso interno se ne sconsiglia l'utilizzo, avendo molti effetti collaterali: viene tutt'ora utilizzata dai nativi americani per trattare i calcoli biliari e le condizioni del fegato, tra cui ittero, ingrossamento del fegato, l'epatite e la cirrosi epatica. Viene anche usato per il trattamento di stomaco e digestivo disturbi del tratto, stimolare l'appetito, sensazione di pienezza alleviare, regolazione della funzione intestinale, e stimolando il pancreas, mentre le donne la usano per alleviare i sintomi della menopausa. Ma anche i medicinali di sintesi hanno effetti collaterali, e probabilmente, in caso di bisogno, era necessario fare un bilancio tra rischi e benefici. Albert Eistein, che era un grande scienziato, ma anche un Essere Umano di livello superiore scriveva: "Chiunque si accinga a eleggere se stesso come giudice del vero e della conoscenza è affondato dalla risata degli Dei". Come sanno le persone che mi seguono da tempo, ogni anno raccolgo le viole selvatiche, che utilizzo per fare uno sciroppo addolcente per la tosse ed il mal di gola da utilizzare l'inverno successivo. Ma sono molto buone anche in insalata, come le ho mangiate da Maria Sonia e soprattutto il loro meraviglioso profumo può essere catturato con semplici tinture ed oleoliti da utilizzare in cosmetica.Ecco alcuni degli ingredienti della nostra insalata fiorita: primule, violette, occhi della madonna, fiori di borragine, margherite, fiori di lamio, cent'occhio, foglie di acetosella... La Stellaria o Centocchio (Stellaria media): è una piccola erba della Famiglia delle Caryophyllaceae molto comune, che fa un minuscolo fiorellino bianco e le sue foglie hanno sapore di pisellini freschi. Contiene vitamine del gruppo B e C, sostanze diuretiche e digestive, oltre che aiutare l'eliminazione dei gas intestinali. Anche questa pianta va assunta con moderazione per la presenza di saponine e altre sostanze che possono causare problemi intestinali. La stessa borragine (Borrago officinalis) non è una pianta innocua e da consumare tutto l'anno...una bella scorpacciata in primavera è sufficiente: La Borragine ha un elevato contenuto di mucillagini, che la rendono un ottimo rimedio contro la stipsi e un calmante per i problemi respiratori. Ma va consumata sempre cotta, ed anche i fiori i mi limito ad utilizzarli come guarnizione sull'insalata. La Borragine, come molte altre piante, contiene alcaloidi pirrolizidinici che, se assunti costantemente e sopra certe quantità, possono creare lesioni e tumori al fegato. Per saperne di più ecco un articolo che ne parla con precisione. Una pianta poco conosciuta è l'Ombelico di Venere, Umbilicus rupestris, della Famiglia delle Crassulaceae. Le foglie tenere possono essere mangiate in insalata ed utilizzate come disinfettante per graffi e ferite. Una pausa ad abbracciare gli alberi...Prima di continuare la raccolta di erbe da cuocere per pranzo. Le foglie di: Picris hieracioides, Urtica dioica, Rumex acetosa, Cichorium intybus , Sonchus arvensis, Crepis vesicaria, Capsella bursa pastoris, Borrago officinalis, Symphytum bulbosum, Primula vulgaris ... Naturalmente oltre alle piante commestibili, abbiamo incontrato anche bellissime fioriture di piante spontanee che non si possono mangiare, ma che è importante imparare a chiamare per nome e distinguere con sicurezza sia dalle foglie, che dai fiori. Se volete imparare a riconoscere, raccogliere ed utilizzare le piante in cucina e per fare rimedi erboristici, trovate i miei corsi qui sul sito e sul sito di "Vivere con gioia" le tantissime iniziative di Maria Sonia. Petasites hybridus (L.) G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. Famiglia Asteraceae Smilax aspera L. Famiglia Smilacaceae Cyclamen hederifolium Aiton - Famiglia Primulaceae "Il sentimento religioso degli scienziati prende la forma di un entusiastico stupore di fronte all'armonia della legge naturale, che rivela una intelligenza di tale superiorità che, comparati con essa, tutto il sistematico pensiero e l'azione del genere umano non ne sono che un riflesso completamente insignificante"
Albert Eistein Un saluto ed un ringraziamento a questo posto meraviglioso, che ci ha accolte con tanta generosità e a Marinella e Sonia, le mie compagne di viaggio.
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Impara,
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