E' inizato tutto in una mattina freddissima, così fredda da farmi rimpiangere l'umidità notturna delle 4 di mattina emiliane, una volta atterrata a Brindisi. Freddo, così freddo in Puglia? Ebbene si, mi confermano che è normale, a volte, in inverno. Fortunella. Giovanna mi rincuora con un orzo caldo e un pasticciotto monumentale ed i brividi scompaiono: pronte a partire, direzione Roccaforzata, in provincia di Taranto. Qui sopra, la magnifica vista da casa sua, dove la sera stessa sono invitata a parlare dei miei viaggi in Africa e a cucinare cibi di quei luoghi agli ospiti. Sono arrivata in Puglia con una valigia piena di Africa: platano, tamarindo, okra, manioca in tutte le forme, burro d'arachidi, cocco, olio di palma vergine, karkadè, zenzero e peperoncini. In aeroporto nessuna ispezione, incredibile Menù African Veg: Le basi Riso bianco Polenta di manica (Fufù) Pane di manioca al vapore (Chikwanga) Umidi e stufati Fagioli bianchi al burro di arachidi Okra alla slasa di tamarindo Salsa cruda all'habanero Crema di cocco speziata Dolci Halva Cocco fresco Platano maturo fritto Bevande Zenzero Tamarindo Karkadè Questa è una delle immagini che ho mostrato prima di cena, dai Lagri Gabraon in Libia. Il viaggio è continuato con le immagini di Tripoli, dei siti archeologici di Sabrata e del deserto, per poi continuare nel deserto Nigerino: missoni di esplorazione botanica e di studi archeologici sulle necropoli di civiltà che abitavano il deserto 6.000 anni fa, quando era verde. Quando ho finito di parlare e dirispondere alle curiosità degli ospiti, sono tornata in cucina: durante il pomeriggio avevamo preparato tutte le salse e gli intingoli e il tempo di cuocere riso e fufù, abbiamo servito la cena. Erano tutti affamati! Questa è la chikwanga, un pane di manioca tipico della terra natale di mio padre, la Repubblica Democratica del Congo. Per i congolesi questo alimento a base di farina di manioca cotta a vapore nelle foglie di banano rappresenta quello che per noi è il pane e per gli anglosassoni le patate. Ce ne sono di difersi tipi, sicoramente quella che ho trovato qui in Italia non è fresca e malleabile come quella che si compra nei mercati africani. Viene utilizzata per fare "scarpetta" e " funzione cucchiao". Sapore ne ha poco, ma spesso può avere, anche a causa delle foglie di banao, un odore molto forte. La manioca (Manihot esculenta), anche nota come tapioca o cassava, è la base alimentare per tante persone, anche per la facilità con cui si adatta a crescere anche nei suoli più poveri. E' una pianta della famiglia delle Euphorbiaceae, la maggior parte delle quali è velenosa: infatti anche la manioca contiene un glucoside che produce acido cianidrico, un veleno utilizzato dai nativi amerindi per intingere le punte di frecce e lance e paralizzare le prede, che può causare vomito, diarrea e dolore di stomaco e che viene distrutto dalla cottura. In foto, la farina di manioca, con la quale ho confezionato una polenta, la tapioca, cheho utilizzato per addensare una salsa, la chikwanga e il tubero integro. Per saperne di più su come cucinarla senza pericoli, qui ho scritto un approfondimento con ricette e fotografie. I frutti e i semi di Abelmoschus esculentus, Okra o Gombo. Un consiglio? Per evitare che durante la cottura rilascino troppa mucillagine, vi consiglio di saltarli in padella a fuoco vivo prima di cucinarli in umido. Con i frutti del Capsicum chinense in pochi minuti ho preparato una salsa piccante cruda:In estate la faccio con grossi pomodori ben maturi, adesso che è quasi inverno utilizzo i pomodorini ciliegia. Usando le altre specie di peperoncino il risultato non è lo stesso, perchè manca il profumo e il retrogusto di frutta estiva matura che hanno solo gli habanero. Ingredienti 1kg di pomodorini cigliegia o di pomodori rossi ramati 1 grossa cipolla rossa 1 peperoncino habanero senza i semi (due se siete dei mangiafuoco) 2 spicchi d'aglio 2 cucchiai di succo di limone un pizzico di origano secco un ciuffetto di prezzemolo 1 cucchiaino di sale marino integrale grosso 1 cucchiaino di zucchero di canna grezzo qualche foglia di menta Tagliate gli ingredienti a pezzetti e frullate tutto fino ad ottenere una salsa densa. Tenetela in frigo almeno 1 ora prima di servirla, con bruschette, riccioli di mais, o come contorno ai vostri piatti. Io aggiungo l'olio solo prima di servirla. Ho tagliato i platani maturi a fette e poi li ho fritti in olio bollente: si sono caramellati e hanno fatto la parte del leone negli assaggi di dolci. Un grazie di cuore a Giovanna e a tutti gli ospiti che hanno ascoltato e gustato le mie storie!
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