Sono rientrata da un viaggio appena in tempo per non perdere gli ultimi grappoli d'uva e il piacere di vedere quanto fosse bella e sana la mia uva cresciuta per la prima volta senza veleni: niente rame solfato, niente zolfo, andando contro i severi dettami dei vicini esperti contadini. Sicuramente la stagione secchissima di quest'estate ha aiutato la non proliferazione di funghi e e muffe, ma le previsioni apocalittiche di distruzione di massa di ogni singolo acino non hanno avuto nessun fondamento. Ho solo notato che le vespe e i calabroni hanno banchettato più del solito, e con loro gli uccelli. Una volta raccolta l'uva tanto matura, che farne? Per prima cosa i mitici sughi, che ogni autunno mia nonna faceva andando a cercare in campagna l'uva ancellotta, nerissima e dolcissima, perché i sughi dovevano risultare di un bel colore viola scuro. Prendetevi un po' di tempo e di pazienza,a il mostro va lavorato in fretta, altrimenti fermenta. Potete conservarlo in frigo qualche giorno dopo averlo schiumato, ma non di più. Per conservarlo tutto l'inverno ricordo che mia nonna metteva mezza bustina di lievito chimico in un bottiglione da 5 o 6 litri, diceva che così la bottiglia non scoppiava....qualcuna ogni tanto esplodeva ugualmente, fate attenzione. Conviene congelare il mosto se proprio dovete mangiarne di nuovo...io di solito faccio una scorpacciata tale che mi basta fino all'anno successivo ehehehe! Se comprate il mosto in cantina sarà sicuramente viola scuro e sarà tutto più veloce.
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Sono buonissimi, li ho già fatti più volte, aggiungendo all'impasto anche semi di lino o uvetta per renderli un micropasto completo da portarmi al lavoro oppure riempiendoli di marmellata a colazione.
Preparatevi ad usare le spezie!! Questa volta ho fatto una quantità di cibo allucinante, penso che alla fine della settimana scoppierò di salute, ma sono riuscita a bilanciare gli ingredienti e addirittura a scrivere le dosi. Per me che vado ad occhio e a naso non è poco, credetemi. Si usano i semi di canapa decorticati e l'olio di canapa spremuto a freddo. Oltre che il mio personale Isymasala, un mix di spezie che ci sta proprio bene! Ecco l'incredibile hemp butter, che per il mio palato equivale ad un pugno dell'altro incredibile verde. Il problema è forse che è fatto con i semi di canapa frullati con olio di canapa spremuto a freddo e della farina di canapa, fino ad ottenere la consistenza burrosa. Usando l'olio di canapa ed i semi decorticati il sapore è davvero migliore, ma và migliorato. L'olio, ma soprattutto i semi decorticati, vanno consumati a crudo, o tostandoli appena, in modo da mantenere le loro proprietà. Dopo aver fatto un giro in rete cercando suggerimenti e avendo trovato roba possibile a palati americani, e tralasciando chi cucina canapa con l'intento di distrarsi dal quotidiano e "got high" ho travato diversi suggerimenti da alcuni blog vegan: fare una crema per condire insalate e verdure crude. Anche se facendo un rapido giro ho visto che le ricette stanno proliferando anche in altri siti italiani, che bello! Le proverò. Presa da un attacco di nostalgia, sono riuscita a scovare un bicchiere di sassolino e la ricetta di una delle mie torte preferite, tipica modenese credo. Il sassolino è un liquore che mia nonna ha sempre usato solo in cucina, essendo veramente dolcissimo, e come sapore ricorda la Sambuca e l'Ouzo greco. Mah, fatto sta che la base di entrambi è l'anice stellato (Illicium verum) oltre ai classici ingredienti segreti, naturalmente... beh, devo aver appena deciso di provare a fare un liquore all'anice stellato in casa! Ogni casa ha la sua ricetta di questa torta, personalmente trovo fuori posto i pezzetti di mandorle e i canditi che mi sono trovata sotto i denti più di una volta, questa è una torta semplicissima e dal sapore ben definito nonostante i pochi ingredienti che la compongono. I masala o massala sono mix di spezie molto usati nei paesi asiatici, anzi, indispensabili per la loro cucina. Il più conosciuto è il Garam Masala, tipico della cucina indiana e pakistana. Qui di seguito la mia personale ricetta: mischiare bene tutte e conservare in un barattolo di vetro a chiusura ermetica. E' molto buono sulle patate bollite e sulle verdure lessate in generale, insaporisce le insalate e i piatti di pesce.
Certo, questo è un vero concentrato di solanine, dato che il calore non distrugge assolutamente questi alcaloidi, ma mangiata ogni tanto questa buonissima confettura non nuocerà alla salute di nessuno. Anzi, farà felice le vostre papille gustative. Io l'ho utilizzata per fare una crostata dal sapore particolare, e il resto l'ho confezionato in vasetti piccoli da regalare a natale, da gustare insieme ai formaggi. Apprezzatissimi. Ovvero come ottenere una deliziosa bevanda dissetante, che non c'entra nulla con lo gli sciroppi zuccherosi in commercio. Ci sono diversi modi per prepararlo, io preferisco questo che mi ha insegnato la mia amica Mariela che ho conosciuto tanti anni fa in Costarica, dove ho bevuto per la prima volta il "fresco de tamarindo". In commercio è difficile trovare dei baccelli belli come quelli che ho fotografato, finiti mangiati tal quali, talmente erano buoni. Ma trovate con facilità nei negozi etnici, dove mi piace fare turismo quando sono costretta a casa, dei quadrotti di polpa compressa, già privata della buccia e pronta all'utilizzo. In mezzo ci sono i semi, ricordatevelo prima di addentarla. Personalmente, essendo particolarmente attenta all'igiene, mi fido poco di consumarla a crudo (tra l'altro ci sono pezzi di buccia), chissà le dolci manine che hanno sbucciato i frutti contemporaneamente cosa combinavano...io la utilizzo cotta! Quindi penso di non rischiare di conoscere da vicino batteri tailandesi, paese dal quale proviene di solito il tamarindo in commercio. Quando ho iniziato a studiare l’alimentazione e gli alimenti in modo approfondito, sono rimasta stupita da: · quante cose ignorassi sui cibi · quante cose il mio corpo sapesse da solo senza bisogno di averle mai lette o sentite · quanto il modo di trattare e preparare gli alimenti che si è evoluto in centinaia di anni di storia umana in tutti gli angoli del mondo abbia sempre un motivo ben preciso, non solo collegato alla necessità di rendere un cibo buono o commestibile. |
By Isy
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October 2012
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