Con tre semplici ingredienti è possibile ottenere dai petali di rosa freschi uno sciroppo denso, profumato e dal magnifico colore rosa. Per essere sicuri che duri a lungo, vi consiglio la pastorizzazione, come spiegato nella ricetta dello sciroppo fatto a caldo su greenMe. Sono due ricette leggermente differenti, perché nel video tutti gli step del procedimento sono a freddo.
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L’ultimo giorno di sole l’ho passato in giardino ad osservare le api…relativamente poche rispetto alla disponibilità infinita di fiori di tarassaco nel mio prato, erano tutte concentrate sugli alberi da frutto.
Ho scoperto che, nonostante tanto si dica dell’importanza del polline del Taraxacum officinale per le api, ci sono delle motivazioni per cui questi fiori sono meno affollati di altri: a differenza di altre piante, il loro polline è una fonte di cibo mediocre. Il polline del dente di leone manca di alcuni degli aminoacidi necessari per la produzione di proteine: arginina, isoleucina, leucina, valina. I ricercatori hanno scoperto che le api alimentate unicamente a polline di tarassaco, hanno una minore probabilità di successo ad accrescere la covata. Questo non significa che il polline del dente di leone sia tossico, è solo un alimento incompleto, ed esattamente come noi, per stare in salute le api hanno bisogno di una dieta variata e ricca dei cibi più nutrienti. Il problema tarassaco è un buon esempio di ciò che può accadere se le api sono alimentate forzatamente con una dieta costituita da un singolo polline per ottenere mieli monoflora. Ci sono stati relativamente pochi studi sulla longevità delle api correlata al consumo di polline di specie di piante diverse (contenenti diversi livelli di proteine e lipidi). Esistono Alcuni studi sulla longevità in cui sono stati monitorati gli effetti delle diete artificiali (Winston et al. 1983). Schmidt et al. (1989) che hanno dimostrato che la longevità delle api alimentate a polline di specie vegetali ad impollinazione anemofila (nelle quali il polline è trasportato dal vento e quindi prodotto in grande quantità e di solito non è utilizzato dalle api per fare il miele) era inferiore a quella delle api alimentate con zucchero (senza proteine). Le api alimentati con polline di piante mellifere hanno dimostrato una maggiore longevità, ma non in tutti i casi: le api che si nutrono di polline di tarassaco hanno avuto una vita di 6,4 giorni maggiore di quelle alimentate a zucchero, mentre le api alimentate con polline di Rubus sp. (rovo) e Populus (pioppo)hanno avuto una durata di vita rispettivamente di 28,4, 38,0 e 28,6 giorni superiori al gruppo di controllo alimentato con zucchero. Queste differenze erano significativamente correlate alla quantità di polline consumata, alla suo concentrazione proteica e alla quantità totale di proteine presenti nel polline consumata (Schmidt et al. 1987). I litchi, in particolare I frutti acerbi, contengono una tipologia di aminoacidi che possono influenzare severamente i livelli di glucosio nel sangue. Questa tossina si trova in molti frutti della stessa famiglia, le Sapindaceae come rambutan, longan and ackee. L’antica Medicina Cinese sapeva di questo pericolo e consigliava di mangiare questi frutti con parsimonia, o perlomeno a stomaco pieno. In India, prima di scoprire questa caratteristica dei frutti, centinaia di bambini che non assumevano abbastanza cibo e mangiavano molti litchi nella stagione del raccolto, sono morti in conseguenza a queste tossine. In caso di problemi di glicemia, meglio non magiare troppi di questi frutti.
https://www.thelancet.com/…/PIIS2214-109X(17)3004…/fulltext… Io adoro il potere riscaldante del peperoncino in inverno, (che tra l'altro aiuta a combattere le malattie da raffreddamento), e ho già condiviso con voi alcune ricette, come questa salsa di peperoncini habanero freschi, che però vengono cucinati per poterli conservare a lungo. Per evitare la formazione di muffe prima di mettere i peperoncini in olio, fenomeno scatenato soprattutto dalla presenza di acqua all'interno del frutto fresco, i peperoncini vengono tagliati e cosparsi di sale, poggiati su carta assorbente. Questo procedimento li disidrata in pochi giorni e permette la loro conservazione e la produzione di olio piccante molto saporito. La ricetta prevede, inoltre, l'aggiunta di una mistura di zucchero e aceto che rendono la conserva ancora più gustosa e meglio conservabile. Io ho sostituito lo zucchero bianco con la raspadura e l'aceto di vino bianco con quello di mele che avevo in casa. Ci vuol pazienza, ma il risultato è ottimo! Più semplicemente, i peperoncini così disidratati potete metterli direttamente nell'olio senza temere muffe.
In queste ultime settimane sono giunte a maturazione i frutti della Passiflora caerulea. In tanti mi chiedono se sia commestibile... E' una pianta rampicante nativa del Sud America e i frutti maturi sono commestibili, anche se il sapore a mio parere non è dei migliori, ricorda solo lontanamente della Passiflora edulis, il frutto della passione che tutti conosciamo (maracuja).
Sta per fiorire in giardino l'Erba Luigia, (Aloysia citrodora) della famiglia delle Verbenaceae, una delle piante officinali che preferisco. Ha un delizioso e persistente profumo agrumato, che mi ricorda la fine dell'estate, periodo in cui mia nonna andava da una vicina che ne aveva una grossa pianta a raccogliere 75 foglie per fare il suo liquore digestivo preferito. Ecco la ricetta!
Per me il Tempo viene scandito dalla Luna. E' un Tempo circolare e ciclico, che rinnova con il continuo cambiamento ogni fase della vita. Ogni Luna mi ricorda che, con gratitudine e senza paura, un nodo dopo l'altro, devo continuare a tessere la rete dei miei sogni. Oggi la Luna, il simbolo femminile per eccellenza, sarà piena nella notte del solstizio d'estate, il giorno in cui si celebra la potenza maschile del sole, il giorno più lungo. Mentre tra pochi giorni, il 24 Giugno, sarà la notte di San Giovanni, la notte delle streghe. in un passato lontano, prima dei roghi e della repressione, nelle campagne di molte parti del mondo, sarebbe stata una notte magica, di fuochi accesi e cerimonie legate alla fertilità, di danze sfrenate e benedizioni.
Le streghe erano donne medicina, levatrici, guaritrici, a contatto con la vita e la morte. Erano erboriste, e sapevano utilizzare le piante per curare o per ottenere altri risultati...uno di questi è il "volo". Proprio a loro penso stanotte, e alla loro capacità di volare grazie alla loro conoscenza delle piante. La manioca è una pianta utilizzata dagli esseri umani da tempi lontani, prove archeologiche dimostrano che la sua coltivazione è iniziata più di 4000 anni fa tra Messico e Perù. Il suo nome scientifico è Manihot esculenta e potete trovarla sotto il nome di mandioca, manioca, tapioca, cassava o yuca ed era l’alimento base degli amerindi quando arrivarono gli europei. In seguito i portoghesi la introdussero in Africa, dove oggi è coltivata più che in qualunque parte del mondo.
Una delle mie "erbacce" predilette e quella che consiglio a ciascuna di voi di imparare a riconoscere, è la Piantaggine. Ce ne sono due specie, che sono identificate dallo stesso nome, Plantago lanceolata e Plantago major. Vi servirà come rimedio di primo soccorso per piccole ferite, abrasioni, ustioni, per estrarre spine e schegge. Se vogliamo essere precisi, dal punto di vista botanico esistono decine di specie di Plantago in tutto il mondo e facilmente vi troverete a cospetto anche di Plantago media, dagli stami rosati e vistosi.
E' un'infiorescenza affascinante, e spesso i singoli fiori sono differenti l'uno dall'altro per numero di parti floreali e anche nel colore centrale del petalo: le " macchie " sui petali vanno dal giallo al rosa salmone al fucsia-carminio. Una volta impollinati dagli insetti, questi fiori si trasformeranno nelle "castagne matte", non commestibili. I semi e la corteccia dell’ippocastano contengono saponine e flavonoidi, che conferiscono agli estratti fitoterapici della pianta proprietà vasocostrittrici, antiinfiammatorie e in grado di ridurre gli edemi, ovvero il ristagno di liquidi.
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Impara,
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